E’ una tecnologia
considerata molto intuitiva e poco intrusiva: all’utente è infatti semplicemente richiesto di guardare un punto (ad esempio uno specchio dietro cui è posizionata una camera), come se gli venisse scattata una foto.
Una sola foto può essere sufficiente per ottenere il modello del volto.
Similarmente a quanto avviene con sistemi di videosorveglianza, immagini di bassa qualità generano con maggiore probabilità errori rispetto ad immagini di media/alta qualità. Se l'immagine utilizzata (sia in enrollment che in verifica) è acquisita con sistemi ad media/alta qualità, allora le prestazioni del riconoscimento incrementeranno sensibilmente.
Questo ha finora portato a suggerire l'uso di questo sistema congiuntamente con altri sistemi biometrici.
Le recenti
innovazioni nel campo del riconoscimento del volto riguardano essenzialmente due aree:
- l’utilizzo di modelli tridimensionali (sia per l’enrollment che per la verifica)
- la sintetizzazione previsionale/predittiva di migliaia di modelli per il potenziamento delle basi dati su cui effettuare un matching statistico.